GRECIA – 2

DA      http://toscana.indymedia.org/article/8794

 

MORIRE IN GRECIA

 

La dichiarazione di un impiegato della
Marfin Bank, nella cui filiale incendiata hanno trovato una tragica
morte i tre impiegati.

Dai media greci apprendiamo che tre impiegati
di una banca di Atene sono rimasti uccisi a causa di un incendio
appiccato dai manifestanti. Non si tratterebbe di un attacco attuato da
gruppi di guerriglia, attivi nella distruzione dei luoghi del capitale
ma non dei suoi lavoratori, bensì di un rogo scaturito dal lancio di
molotov da parte dei manifestanti. Sono i primi morti in questa ondata
di furia collettiva in risposta alle misure del governo, programmate per
riparare a un fallimento del bilancio nazionale generato dai poteri
finanziari e politici.


Seguono i commenti e una dichiarazione tratti da
http://www.occupiedlondon.org/blog/
– sito anarchico di riferimento per la traduzione in inglese delle
lotte e delle azioni in grecia – Traduzione di informa-azione


Le tragiche morti di questa notte lasciano poco spazio ai commenti;
siamo tutti davvero scioccati e profondamente rattristati da questo
evento. A coloro che insinuano che queste morti possano essere state
deliberatamente causate dagli anarchici, possiamo solo rispondere così:
noi non prendiamo le strade, rischiando la nostra libertà e le nostre
vite fronteggiando la polizia, con lo scopo di uccidere altre persone.
Gli anarchici non sono assassini, e nessun tentativo di lavaggio del
cervello, ad opera del primo ministro Papandreou, dei media nazionali e
internazionali, deve riuscire a convincere chiunque del contrario.


Detto ciò, con gli sviluppi della vicenda che si susseguono
freneticamente, vogliamo pubblicare la dichiarazione di un impiegato
della Marfin Bank, nella cui filiale incendiata hanno trovato una
tragica morte i tre impiegati.


“Mi sento in dovere, nei confronti dei miei colleghi oggi ingiustamente
morti, di comunicare alcune obbiettive verità. Sto facendo pervenire
questo messaggio a tutte le agenzie di stampa. Chiunque abbia ancora un
po’ di coscienza dovrebbe renderlo pubblico. I restanti possono
continuare a fare il gioco del governo.


I vigili del fuoco non hanno mai rilasciato una licenza all’edificio in
questione. L’approvazione per la sua operatività è avvenuta sottobanco,
come avviene praticamente per tutti gli esercizi commerciali e le ditte
in Grecia.


L’edificio in questione non è in possesso di alcun dispositivo di
sicurezza, né installato né pianificato, non ci sono irrigatori dal
soffitto, uscite di emergenza o idranti. Ci sono solo alcuni estintori
portatili che, di certo, non sono in grado di contenere l’incendio di un
edificio con standard di sicurezza obsoleti.


Nessuna filiale della Marfin Bank ha dipendenti addestrati a gestire un
incendio, nemmeno all’uso corretto dei pochi estintori di cui siamo in
possesso. I manager usano come pretesto il costo elevato di tali
addestramenti per non attuare le misure basilari per la protezione dei
propri dipendenti.


Non c’è mai stata un’esercitazione di evacuazione dell’edificio, né una
dimostrazione dei vigili del fuoco per istruire lo staff su come reagire
a simili situazioni. Le uniche forme di addestramento attuate alla
Marfin Bank hanno riguardato l’evacuazione dei “pezzi grossi” dai propri
uffici in caso di attacchi terroristici.


L’edificio in questione, nonostante la vulnerabilità della conformazione
e dei materiali, dai pavimenti ai soffitti, non è dotato di rifugi
antincendio. Materiali altamente infiammabili come carta, plastica,
cavi, mobilio. L’edificio è obbiettivamente costruito in modo inadatto
ad ospitare una banca.


Nessun membro della sicurezza interna è a conoscenza di tecniche di
primo soccorso o antincendio, nonostante siano incaricati della gestione
della sicurezza dell’edificio. Gli impiegati della banca devono
improvvisarsi addetti alla sicurezza o pompieri in base agli umori di
Mr. Vgenopoulos [proprietario di Marfin Bank].


I dirigenti della banca hanno proibito ai dipendenti di abbandonare il
lavoro, sebbene questi lo avessero chiesto dalle prime ore della
mattina. I dirigenti intimavano di chiudere gli accessi e confermavano,
via telefono, che l’edificio doveva restare chiuso [con i dipendenti
dentro], arrivando anche a bloccare gli accessi internet per evitare che
i dipendenti potessero comunicare con l’esterno.


Da giorni oramai è in atto la volontà di ricattare i dipendenti della
banca riguardo le mobilitazioni di questi giorni, con l’offerta verbale
“o resti a lavorare o sei licenziato”.


I due poliziotti in borghese, stanziati regolarmente per la prevenzione
delle rapine, oggi non si sono presentati presso la filiale, nonostante
la direzione avesse rassicurato i dipendenti del contrario.


In fine signori [della banca], fate la vostra autocritica e smettetela
di fingere di essere scioccati. Siete responsabili per quanto accaduto, e
in un qualunque stato di diritto (come quelli che usate di volta in
volta come esempi chiave negli show televisivi) verreste arrestati per
le vostre scelte sopracitate. Oggi i miei colleghi hanno perso la vita
per malizia: la malizia di Marfin Bank e di Mr.Vgenopoulos in persona,
che ha esplicitamente dichiarato che chi non si fosse presentato a
lavoro [nel giorno dello sciopero generale del 5 maggio] avrebbe potuto
restare a casa anche quelli successivi perché licenziato.


Un impiegato di Marfin Bank"


Dichiarazione originale in greco:

http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_…63959

http://www.informa-azione.info/grecia_tre_impiegati_mor…mosse