..QUAQUARAQUA’

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Uomini, mezzi uomini e…

L’affaire Emergency, scatenato da una trappola tanto ridicola quanto
ignobile, ha provocato il montare di una marea di solidarietà per
l’associazione fondata da Gino Strada nella parte civile del nostro
paese e contestualmente un ripugnante rigurgito reazionario dal sapore
nauseante da parte di certi politici, di «esperti» e dei soliti
gazzettieri. A me è tornata in mente la categorizzazione dei tipi umani
del memorabile capo mafioso interpretato dal grande Lee J. Cobb nel
film di Damiani Il giorno della civetta: «ci sono uomini, mezzi uomini,
ominichi, pigliainculo e quaquaraquà». Proviamo a sostituire ai valori
specifici del mafioso quelli dell’umanesimo dei diritti e della dignità
e limitiamoci ai due tipi estremi. Una tradizione mistica ebraica
sostiene che il mondo può esistere grazie all’opera di 36 giusti, i
lamedvavnik. Essi non sono angeli assessuati fatti di una sostanza
immateriale, sono uomini in tutto e per tutto anche con vizi
caratteriali e debolezze, ma sono dediti al prossimo, alla pace e ai
diritti. Riconoscono se stessi nell’altro, in particolare nel debole,
nel vessato, nel martoriato perché sanno che la fragilità è la verità
ultima dell’essere umano. Io ho avuto il privilegio di conoscerne due:
Teresa e Gino Strada, loro e la gente di Emergency sono per me un
costante punto di riferimento e ammaestramento. Il loro opposto sono i
quaquaraquà. Il loro magistero consiste nello starnazzare per la difesa
del privilegio, del potere e dei prepotenti in cambio di laute mance.
Li riconoscete, hanno sempre espressioni ingrugnate, gonfie di
disprezzo, mai il bagliore della bonomia o della cura per il dolore
degli umili. La loro passione è il minuzioso frugare nei recessi
fognari per scovare una calunnia per infangare i veri uomini. Non
arriveranno mai a capire che il giusto risplende proprio perché ha
debolezze.

17 aprile 2010

 Moni Ovadia